Come si legge la carta geografica?


coordinatometro

Esposto come vengono espressi i dati, vediamo ora come si legge una carta geografica o meglio come possiamo fare per definire la nostra posizione sulla carta. Per prima cosa bisogna sapere che esistono svariati tipi di cartine geografiche ma non tutte sono adatte per essere usate in abbinamento con il nostro GPS per cui, prima di acquistarne una, è meglio verificare che sulla carta (normalmente negli angoli) siano indicati quanto meno proiezione e map datum e che siano indicate le coordinate di alcuni punti. Le carte IGM (Istituto Geografico Militare) e tutte quelle da esse derivate usano come proiezione UTM e datum EUROPA 1950, alcune cartine redatte in Italia invece usano come datum WGS84 e coordinate gradi/min/sec.

Arrivati al punto in cui vogliamo conoscere la nostra posizione, dobbiamo rilevare le nostre coordinate ma come prima cosa orientare la carta. Tutte le carte sono (+/-) orientate a Nord, ovvero hanno il lato superiore rivolto verso il Polo Nord e inferiore verso il Sud, per cui avrete Est a destra e Ovest a sinistra. Per potere correttamente usare una carta, qualsiasi essa sia, bisogna pertanto orientarla correttamente usando una bussola. Non sempre il GPS ci aiuta in questa operazione in quanto, non tutti sono dotati di una bussola magnetica. In alcuni modelli di GPS esiste solamente una bussola elettronica, questa per funzionare ha necessità di rilevare la variazione della nostra posizione quindi funziona ed è attendibile solo se siete in movimento.

Aprite allora la carta, appoggiateci sopra la bussola magnetica, oppure il GPS dotato di bussola magnetica ed orientate il lato superiore della mappa in direzione dell’ago, a questo punto avrete la carta correttamente orientata ed utilizzabile avendo un riscontro immediato con il territorio: quello che sulla cartina è alla vostra destra è alla vostra destra anche nella realtà. Avere la carta orientata correttamente è il solo modo per capire dove andare, ad esempio in un bivio, sapendo con certezza da che parte girare.

Per verificare la posizione con il GPS occorre fare attenzione ad un particolare fondamentale. Che vi sia sincronia tra il “datum” indicato sulla mappa ed il “datum” impostato sul GPS, ovvero che i due parlino la stessa lingua. Ogni GPS ha una funzione dedicata alle impostazioni, normalmente le impostazioni di base acceso lo strumento per la prima volta sono:

Formato di posizione hddd°mm’ss.s”
Map datum WGS84

A questo punto, se la carta usa altri formati, occorre cambiare le impostazioni. Ad esempio

Formato di posizione UTM/UPS
Map datum European 1950

Effettuata questa modifica nelle impostazioni del nostro strumento, le informazioni sono concordi con quelle della mappa! Vediamo ora come trovare la nostra posizione tenendo presente che il metodo da utilizzare non può prescindere dalle indicazioni che abbiamo indicate sulla cartina. Vediamo il caso di indicazioni espresse in gradi/min/sec e ipotizziamo che le indicazioni del GPS siano

N 41 °56’49.6″
E012°34’23.3″

Se sulla carta sono tracciate le linee che indicano i meridiani e i paralleli e se ci serve una indicazione molto sommaria della nostra posizione ci basta trovare il parallelo 41, da qui salire verso Nord di 56 primi, cioè quasi fino al parallelo 42; Dal meridiano 12 si deve andare ad Est di 34 primi, cioè poco meno della metà tra meridiano 12 e 13. A questo punto l’incrocio di queste due linee vi da (grosso modo) la vostra posizione. Per avere la posizione in maniera ancora più precisa, occorrerebbe usare uno strumento detto “coordinatometro”, non è facile trovarne in commercio e ne serve uno per ogni scala ovvero quello per una carta 1:25000 non va bene per una 1:10000.

Una soluzione è quella di costruirsene uno; in internet è facile trovarli in formato PDF da stampare poi su lucido. Una soluzione migliore o quantomeno più pratica e valida anche nel caso in cui sulla carta siano riportate solo le coordinate dei 4 angoli, è quella di usare le proporzioni, per questo bisogna munirsi di righello e calcolatrice. Per prima cosa bisogna misurare in cm la distanza tra le longitudini dei due punti noti (X) e fare la differenza tra le due coordinate (Y) (ricordate che state lavorando in sessagesimi!). Ora fate la differenza tra la vostra longitudine e quella di valore più basso (Z) che dovrebbe essere quella a sinistra nella carta. A questo punto facciamo la proporzione Y:X=Z:W quindi W= X*Z/Y

Il valore W che otteniamo è il numero di cm che dobbiamo spostarci dal margine sinistro. Ripetiamo le stesse operazioni con la latitudine tenendo conto che ora lavoriamo in verticale, il punto di incontro delle due rette è la nostra posizione! Sicuramente è più facile farlo che spiegarlo.

Se invece la vostra mappa riporta un reticolato UTM siamo facilitati in quanto questo reticolato è chilometrico, nel nostro esempio precedente 33T 0298830 4646912 le cifre che vedete non sono altro che la distanza in metri rispettivamente dal meridiano centrale del fuso UTM per la prima (con I’aggiunta di una cifra chiamata Falso Est, fissata per convenzione in 500.000, che serve ad evitare i numeri negativi che verrebbero a crearsi nelle posizioni ad Ovest del meridiano centrale del fuso), e dall’equatore per la seconda.
Identificate il meridiano che riporta la cifra 29, poi il parallelo che riporta la cifra 464. Prendete una squadra, e tracciate una riga 8 centimetri, 8 millimetri e tre decimi (se ci riuscite) ad Est del meridiano 29 ed a lui parallela. Poi tracciatene un’altra a Nord del parallelo 464, esattamente 6 centimetri, 9 millimetri e dodici centesimi. All’incrocio delle due righe avrete la vostra posizione, al massimo dell’approssimazione possibile. Naturalmente questi settaggi valgono per una carta in scala 1:100.000, in caso di altra scala vanno adeguati. Nelle carta IGM, comunque, e sempre presente un coordinatometro in scala adeguata, purtroppo non utilizzabile per le carte in gradi/minuti/secondi.
Viene quasi da chiedersi… che ho fatto di male per meritarmi tutto questo ?